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Gestione della nausea in ambulanza: tips and tricks evidence-based

  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Strategie pratiche per il soccorritore: come affrontare il problema più comune (e meno glamour) dell'emergenza

Quando saliamo sull'ambulanza, spesso ci aspettiamo adrenalina, sirene e interventi salvavita. Nella realtà quotidiana del soccorso, tuttavia, la gestione della nausea rappresenta una sfida clinica tanto comune quanto sottovalutata. Non sarà glamour, ma una gestione inadeguata può tradursi in pazienti in difficoltà, compromissione delle vie aeree e complicazioni logistiche per l'equipaggio. Questo articolo propone un approccio pratico, basato sull'evidenza e, spero, sufficientemente pragmatico per affrontare questo problema tra una buca stradale e l'altra.



Background essenziale

  • Prevalenza: 10-30% dei pazienti in contesto EMS manifesta nausea o vomito.

  • Fisiopatologia in sintesi: interazione tra zona trigger chemorecettoriale, recettori 5-HT₃ e D₂, e stimolazione vagale - ecco perché la scelta farmacologica mirata fa la differenza.

  • Implicazioni cliniche: rischio di aspirazione, disidratazione, interferenza con il monitoraggio, e inefficienza operativa dell'equipaggio

BOX – Red Flags Emesi a getto + cefalea → sospetta TC Vomito "a fondo di caffè" → GI bleed Dolore toracico → non è solo nausea

Tips and tricks antiemetici: il trittico vincente

Quando si tratta di gestire la nausea e il vomito in ambulanza, avere una strategia ben chiara può fare davvero la differenza tra un intervento tranquillo e uno spiacevolmente caotico.

Partiamo dalle basi: il primo intervento, semplice e immediato, consiste nell'impiego dell'alcool isopropilico (IPA). Spesso sottovalutato, questo metodo consiste nell'avvicinare al naso del paziente una garza imbevuta di IPA, sfruttando una rapida stimolazione olfattiva con un'efficacia sorprendentemente rapida (entro 3-5 minuti). Recenti meta-analisi del 2023 dimostrano che la sua efficacia può competere con i farmaci antagonisti dei recettori 5-HT₃, pur avendo una durata d'azione limitata.

Se l'IPA non risulta sufficiente, il nostro arsenale terapeutico si arricchisce di farmaci più potenti.

L'ondansetron emerge chiaramente come l'opzione farmacologica di prima linea grazie alla sua capacità di dimezzare gli episodi di nausea e vomito rispetto alla metoclopramide, come dimostrato da recenti meta-analisi del 2025. Disponibile in diverse formulazioni (EV, IM e ODT – compresse orodispersibili), è un farmaco ben tollerato e efficace, pur richiedendo attenzione particolare al monitoraggio del QTc, che non deve superare i 480 ms per evitare complicanze cardiache.

La metoclopramide, invece, resta una valida alternativa, soprattutto in contesti dove l'ondansetron non sia disponibile o ben tollerato. È economica, ampiamente diffusa e funziona bene come procinetico antagonista D₂, ma attenzione al dosaggio massimo raccomandato (30 mg/die) per evitare reazioni discinetiche acute.

Infine, per i casi più refrattari e difficili, il droperidolo può rappresentare una terapia di salvataggio efficace, purché usato con cautela per i noti effetti avversi come il prolungamento QTc e il rischio di ipotensione. Riserviamolo, quindi, ai casi che davvero mettono alla prova le nostre abilità cliniche.


Intervento

Meccanismo d'azione

Considerazioni cliniche

IPA inalato

Stimolazione olfattiva con effetto antiemetico rapido (3-5 min). Meta-analisi 2023: efficacia comparabile agli antagonisti 5-HT₃

Durata d'azione limitata. Nota: l'odore può risultare poco gradevole per il personale non abituato 😉

Ondansetron 4 mg EV/IM/ODT

Antagonista selettivo 5-HT₃, riduce il rischio di vomito del 50% vs metoclopramide (meta-analisi 2025, n=861)

Monitoraggio QTc essenziale (controindicato se >500 ms)

Metoclopramide 10 mg EV

Agente procinetico con azione antagonista D₂, opzione economica e ampiamente disponibile

Rischio di reazioni discinetiche acute. Limitazione EMA: max 30 mg/24h

Droperidolo 2.5 mg EV (opzionale)

Antagonista D₂ ad alta potenza, efficace come rescue therapy

Attenzione a prolungamento QTc e ipotensione—riservare ai casi refrattari


Come gestire la nausea | Protocollo Operativo

  1. Valutazione & red flags – parametri vitali, EKG se sospetti QT lungo.

  2. IPA aromaterapia subito: garza imbibita vicino al naso.

  3. Ondansetron 4 mg EV/IM se nausea moderata-severa o IPA insufficiente.

  4. Metoclopramide 10 mg EV se ondansetron non disponibile/tollerato.

  5. Monitoraggio VAS-nausea ogni 5-10 min; occhio a effetti extrapiramidali o alterazioni QTc.

  6. Documentazione farmaco-dose-via, VAS pre/post, EKG allegato.


Cinque consigli pratici per affrontare la nausea in ambulanza

  • IPA = starter pack: rapido, zero accesso EV, costa meno del nastro adesivo.

  • Ondansetron superstar: efficace, ma ricordati il QT (soprattutto se l'avviso "bip-bip" grida).

  • Metoclopramide: sì, ma usa la clessidra—max 30 mg/die.

  • Personalizza: gravidanza (benefici > rischi? usa la bilancia clinica), pediatria 0.1 mg/kg ondansetron.

  • Non è solo farmaco: posizione laterale, aspiratore armato, aria fresca. Il paziente ringrazia (anche il tuo equipaggio).


Focus sullo studio di Sumie et al. (2025): nuove evidenze sulla superiorità dell'ondansetron

La recente meta-analisi di Sumie e colleghi, pubblicata quest'anno sul Journal of Anesthesia, offre importanti spunti rilevanti anche per il contesto preospedaliero. Sebbene focalizzata sul setting pediatrico post-tonsillectomia (5 RCT, n=861), le conclusioni supportano l'utilizzo preferenziale dell'ondansetron anche in ambulanza.

I risultati chiave trasferibili anche al contesto EMS:

  • Riduzione del rischio relativo: Ondansetron riduce il rischio di nausea/vomito del 52% rispetto a metoclopramide (RR 0.48, 95% CI 0.31-0.75)

  • Efficacia indipendente da oppioidi: L'analisi di regressione ha dimostrato che l'efficacia dell'ondansetron rimane costante indipendentemente dalla dose di oppioidi somministrata

  • Minore ospedalizzazione: Tempi di ricovero ridotti (differenza media -26.92 minuti) nel gruppo ondansetron

  • Profilo di sicurezza: Sebbene solo due studi abbiano monitorato reazioni extrapiramidali, nessun evento è stato riportato in entrambi i gruppi

Questi dati, uniti agli studi in ambito EMS che mostrano la crescente adozione dell'ondansetron nei protocolli preospedalieri, confermano il vantaggio dell'utilizzo di questo farmaco nel nostro setting. La riduzione del 50% del rischio di episodi emetici rappresenta un vantaggio significativo non solo per il comfort del paziente, ma anche per prevenire complicanze come l'aspirazione, particolarmente rischiosa durante il trasporto.


Conclusione

La gestione efficace della nausea in ambiente preospedaliero rappresenta un aspetto fondamentale della pratica clinica quotidiana che, pur non attirando l'attenzione mediatica, ha un impatto significativo sulla qualità assistenziale e sulla sicurezza del paziente. Un approccio sistematico che integri l'aromaterapia con IPA, la farmacoterapia mirata con ondansetron (o metoclopramide come alternativa) e le appropriate misure posizionali può trasformare un'esperienza potenzialmente traumatica in un trasporto gestibile.

Dopo tutto, preferiamo che sia il paziente a raccontare la propria esperienza in ambulanza, non il contenuto del suo stomaco a raccontare la storia per lui!



Bibliografia

  • Kimber JS, et al. (2023). Efficacy of isopropyl alcohol aromatherapy compared to 5-HT₃ antagonists for nausea management. Eur J Clin Pharmacol, 79:1525-35.

  • Sumie M, et al. (2025). Effect of ondansetron and metoclopramide on postoperative nausea and vomiting in children undergoing tonsillectomy with or without adenoidectomy: a systematic review with meta-analysis. J Anesth, epub ahead of print.

  • European Medicines Agency. (2013). Metoclopramide: updated recommendations on use.

  • Caffey MR, Maria S, Brewster L, Ireland MF. Antiemetic management preferences for paramedic providers: a cross-sectional survey. Australasian Journal of Paramedicine. 2016;13(2). doi:10.33151/ajp.13.2.217.


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